La risposta è certamente positiva. Bisogna, però, prendere in considerazione diversi aspetti quali, ad esempio, la qualità dei componenti nonché il controllo numerico delle macchine che li producono, e non per ultimo la stabilità e serietà nonchè indirizzo tecnico dell industria che li produce (Industria medica, o semplice industria metallurgica).
Gli impianti compatibili sono, dal punto di vista di struttura e matematica, simili in quanto utilizzano le stesse dimensioni delle connessioni interne. Occorre, tuttavia, stare attenti alla gradazione del titanio utilizzato, quelli largamente utilizzati in quanto migliori per specifiche tecniche, di resistenza: sono il Grado 5, e superiore a quest’ ultimo, il grado 23 (utilizzato solo da brand di fascia alta, dal momento che il costo di produzione e le macchine per la lavorazione sono più costosi). Impianti sotto queste gradazioni vengono comunemente usati, ma sono inferiori da un punto di vista tecnico, alle suddette specifiche, oltre a risultare obsoleti secondo gli standard CE e FDA.
Un altro fattore che fa la differenza tra i vari “impianti compatibili” è il trattamento di superficie. Infatti, molti impianti “compatibili” che vengono venduti in Italia, pur avendo un prezzo elevato, tralasciano notevolmente questo aspetto essenziale ed importante per permettere un a rapida e stabile osteointegrazione, generalemnte questi impianti vengono prodotti da industrie non scientifiche ma metallurgiche, che producono al solo fine di commercio, senza tener conto della matrice scientifico/medica del prodotto. Il successo della S.E. Implants Medical tech consiste in questi due fattori, ovvero la gradazione di titanio (Titanio di fascia superiore, 23 – sia per impianti sia per gli abutments) che il trattamento della superficie, che uscendo fuori dagli standard, viene realizzato in maniera più accurata attraverso un triplice trattamento con rispettiva pulizia e decontaminazione da residui del trattamento SLA di sabbiatura, questo perche le nostre industri fornitrici sono industrie mediche, con laboratori e centri di ricerca specializzate in ambito medico. La notevole purezza determina un livello di osteointegrazione superiore, con dimezzamento dei tempi di recupero e migliore capacità di assimilazione e simbiosi dell’ osso nel corso degli anni, riducendo al minimo le possibilità di insuccesso. Brevetto RSB elaborato da Strauman e Lifecore, che viene applicato anche ai nostri impianti, facendoli entrare di diritto nella categoria di impianti di fascia superiore. Di seguito, dunque, si analizzerà la tematica ponendo una particolare attenzione sulla sicurezza degli impianti dentali compatibili con i rispettivi protesici.
Che cos’è un impianto dentale compatibile: i vantaggi
Un impianto dentale non è altro che la sostituzione della radice del dente con una vite in puro titanio e biocompatibile. Essa, nello specifico, viene inserita dal medico chirurgo nell’osso ascellare o mandibolare.
In genere, è necessario un periodo che va dai 3 ai 6 mesi per il completamento dell’osteointegrazione, vale a dire l’unione tra l’impianto e l’osso stesso. Durante tale intervallo di tempo, in ogni caso, si potrà ricorrere ad una protesi provvisoria poi sostituita da quella definitiva ancorata alla vite. Quest’ultima verrà predisposta dall’odontotecnico e si caratterizzerà per non presentare alcuna differenza con i denti naturali. Alla luce di quanto affermato, dunque, si può notare la potenzialità degli impianti a cambiare la qualità della vita poiché questi offrono l’opportunità di ottenere nuovamente il piacere di sorridere, ma anche di parlare e masticare come se i denti naturali non si fossero mossi dalla propria posizione. Tutti, poi, possono sottoporsi ai comuni interventi di implantologia purché abbiano concluso la crescita scheletrica: in poche parole, bisogna necessariamente avere più di 19 anni di età. Inoltre, vi deve essere anche, oltre a buone condizioni di salute, una quantità di osso sufficiente per l’alloggio della vite. Di conseguenza, si capirà bene come anche gli anziani possano ricorrere agli impianti dentali. L’intervento in sè, in più, non risulterà essere doloroso: il dentista, infatti, procederà con un’anestesia locale in grado di eliminare totalmente la sensibilità della zona interessata per tutto il tempo necessario all’intervento. Nei giorni seguenti a tale operazione, poi, si potrebbe avvertire un leggero risentimento, il quale potrà essere trattato con analgesici o impacchi di ghiaccio. Tra i principali vantaggi è possibile menzionare, senza dubbio, la sicurezza di poter di nuovo mangiare, parlare, sorridere e mordere senza alcuna preoccupazione.
L’implantologia compatibile e il materiale preferito: il titanio
In genere, come già accennato, gli impianti dentali vengono avvitati nell’osso in seguito ad una fase di guarigione avente inizio dal momento dell’estrazione del dente. Dunque, dopo circa 6 mesi, si potrà finalmente notare l’integrazione con l’osso. Nello specifico, il corpo dell’impianto si fonde con ques’ultimo tanto da risultare molto resistente. Il medesimo materiale implicato in tale operazione risulta essere protagonista anche delle operazioni finalizzate alla sostituzione delle articolazioni del ginocchio, del polso e dell’anca, ma anche in quelle utili a riparare ed avvitare le fratture ossee. Il titanio viene altamente preferito dagli ortopedici anche perché anallergico. In medicina, è interessante notare come l’assenza di allergie si traduca in una buona bio-compatibilità. Metallo di base, esso è certamente innocuo e ben tollerato.
Le principali caratteristiche del titanio per gli impianti dentali compatibili
Il titanio rappresenta un metallo dotato di utili caratteristiche, quali la resistenza, la leggerezza e anche una buona bio-compatibilità con l’organismo umano (vale a dire che tale materiale si presta ad essere particolarmente resistente alla corrosione). Alla luce di tali proprietà, dunque, esso viene preferito per la realizzazione di impianti dentali. Tra quelle principali è possibile citare:
– la straordinaria leggerezza rispetto alle leghe auree;
– la mancanza di sapore, in quando non va ad alterare il gusto di bevande e cibi ingeriti dal paziente dopo l’installazione di un impianto dentale;
– la resistenza, la quale risulta essere pari a quella dell’acciaio;
– la bassa conducibilità termica, utile per scongiurare l’irritazione della polpa dentale;
– la bio-compatibilità;
– la duttilità, essendo facie da lavorare;
– la predisposizione a sottoporsi a radiografie esplorative, dal momento che le protesi non dovranno essere asportate per l’esecuzione di radiografie necessarie a scopo diagnostico.
Alla luce di quanto detto, è possibile notare come il titanio appaia perfettamente rispondente a quello che è lo scopo principale di un impianto dentale, ovvero quello di restare ben saldo all’interno dell’osso così da sostenere la protesi. Non è da sottovalutare sicuramente la scelta del materiale in quanto fattore importante per il raggiungimento di una completa osteointegrazione. Detiene, quindi, il ruolo di materiale superiore.
Infine, un accenno va fatto anche agli altri utilizzi che il titanio ha nelle altre branche della medicina, ovvero:
– quello per la costruzione di potesi per le anche;
– quello per la realizzazione dei gusci per i pacemaker;
– quello per la predisposizione di clips usate per le suture;
– quello negli impianti cardiovascolari.
Il titanio e i suoi gradi di durezza
Il titanio adoperato nell’ambito dell’odontoiatria può essere suddiviso in diversi gradi di durezza. In merito, è interessante notare come quello puro sia definito di grado 1: tuttavia, quest’ultimo non viene utilizzato in quanto eccessivamente duttile e non tollerato dal corpo umano. In ambito odontoiatrico Il grado 5, per lo più, appare il preferito ma solo ed esclusivamente per i costi di produzioni contenuti, inferiore al Grado 5 c’è il Grado 4 chiamato da molti erroneamente “PURO” utilizzato da molti brand , ma considerato non del tutto performante, e obsoleto rispetto al Titanio 23, per l’alto livello di possibilita’ di frattura.
Superiore al Grado 5 c’è il Grado 23, utilizzato solo ed esclusivamente da impianti di fascia alta, in quanto i costi di produzione per un materiale ottimale come questo sono elevati.
La S.E. Implants commercia solo impianti di Gradazione 23, rapportandosi ed entrando a far parte della cerchia di Brand di fascia alta che adoperano questo tipo di titanio, dotato ottime proprietà meccaniche, e di una notevole biocompatibilità.
Conclusioni
Senza ombra di dubbio, il titanio ad oggi rappresenta il materiale migliore per l’uso nell’ambito dell’impiantistica. Infatti, gli impianti realizzati con tale materiale sono in grado di restituire una dentatura efficiente e piacevole anche dal punto di vista estetico. L’impressione sarà quella di denti veri. I compatibili, nello specifico, sono impianti che mantengono le stesse matematiche, le medesime dimensioni, nonché gli stessi file di produzione di impianti di fascia alta. Tuttavia, bisogna valutare il grado di titanio, la pulizia della superficie e le specifiche tecniche, i quali risultano essere aspetti essenziali per evitare spiacevoli sorprese risparmiando cifre importanti. Se si realizzano impianti in titanio di qualità si offrirà al paziente la possibilità di tornare a masticare e a curare la propria igiene orale in maniera del tutto normale, senza problemi futuri e con un ottima stabilità a lungo termine.