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RIABILITAZIONE PROTESICA FISSA IN ARACATA INFERIORE

CASO CLINICO A CURA DEL DOTT. GIANMARCO TACCONELLI (Chieti, Abruzzo)

PAZIENTE GIOVANE ADULTO DI ETA’ 39 ANNI NON FUMATORE CHE SI PRESENTA A STUDIO CON SITUAZIONE INIZIALE COME DA FOTO INTARORALI E TAC CON BEAM PRE OPERATORIA;

NECESSITA’ DI RABILITAZIONE PROTESICA FISSA CHE PER MOTIVI ESCLUSAMENTE ECONOMICI RIGUARDA INIZIALMENTE L’ARCATA INFERIORE

PRESENZA DI PRECEDENTE PROTESI FISSA IN RESINA ACRILICA SU MONCONI NATURALI SOTTOPOSTI A TERAPIA ENDODONTICA E NON PIU’ RECUPERABILI

DALL’ESAME 3D A MEZZO DI TAC CONE BEAM SI EVIDENZIANO TERAPIE CANALARI INCONGRUE CON ASSOCIATE LESIONI CRONICHE INFIAMMATORIE PERIAPICALI A CARICO DEGLI ELEMENTI RESIDUI;

L’ANALISI DELLA QUANTITA’ OSSEA RESIDUA NEI SETTORI LATERO-POSTERIORI, SEPPUR SUFFICIENTE IN SENSO BUCCO-LINGUALE AL FINE DI UNA RIABILITAZIONE PROTESICA FISSA SU IMPIANTI, IN SENSO MESIO-DISTALE E APICO-CORONALE NON OFFRE UN ECCELLENTE SUPPORTO

L’ANATOMIA OSSEA ALVEOLARE IN ZONA MENTONIERA-INTERINCISIVA SI PRESENTA A LAMA DI COLTELLO NONOSTANTE LA PORZIONE BASALE SIA QUANTITATIVAMENTE ADEGUATA A SUPPORTARE L’INSERIMENTO DI FIXTURE IMPLANTARI

 

PERTANTO LA SCELTA TERAPEUTICA DEPONE A FAVORE DI UNA RIABILITAZIONE IMPLANTARE DI TIPO ALL-ON FOUR PREVIA MODERATA OSTEOPLASTICA PREVENTIVA AL FINE DI INSERIRE LE FIXTURE IMPLANTARI DI MISURA 3,75X13MM IN PORZIONI OSSEE CHE, PREVIA ADEGUATA PREPARAZIONE, OFFRANO UN TORQUE DI INSERIMENTO MAGGIORE DI 35NM

 

 

IN FASE CHIRURGICA SI ESEGUE MONTAGGIO SULLE FIXTURE IMPLANTARI DISTALI DI MUA DA 30° E SULLE FIXTURE IMPLANTARI INCISALI DI MUA DRITTI CON SERRAGGIO A 15, TUTTI DI ALTEZZA H2 IN VIRTU’ DELL’OSTEOPLASTICA ESEGUITA E DI TESSUTO GENGIVALE RESIDUO IN ECCESSO DA PREDISPORRE AD CONGRUO RIMODELLAMENTO MEDIANTE PROTESI AVVITATA PROVVISORIA.

 

L’UTILIZZO DI VITI DI GUARIGIONE PER MUA CI PERMETE DI REGISTRARE LA DIMENSIONE VERTICALE DI MASTICAZIONE E SUCCESSIVAMENTE DI RIFERIMENTI ESTETICI UTILI PER LA FASE DI MONTAGGIO DENTI;

 

SUTURE UTILIZZATE POLIAMMIDE NON RIASSORBIBILE 4,0 E PGA RIASSORBIBILE 4,0

 

IMPRONTA MEDIANTE TRANSFER IN GESSO DI PRECISIONE SU CUCCHIAIO IN PLASTICA FORABILE

 

MONTAGGIO NATURALE DEGLI ELEMENTI DENTARI CON LEGGERO DISALLINEAMENTO

CONSEGNA DELLA PROTESI 24 ORE DOPO LA FASE CHIRURGICA  E SERRAGGIO DEGLI ACCESSI A 15N PREVIA FUZIONALIZZAZIONE

 

PROTESI PROVVISORIA A 10 ELEMENTI PER EVITARE ECCESSIVI CANTILEVER CHE POSSANO INFICIARE LA STABILITA’ SECONDARIA DELLE FIXTURE IMPLANTARI E LA COMPLETA OSTEOINTEGRAZIONE

 

CASO CLINICO PRESENTATO

DAL DOTT  TACCONELLI GIANMARCO

VIA SINBALDO BARONCINI / 66100 CHIETI

(CONSULENZE E INFORMAZIONI) TEL. 3283725489

 

 

Ponte Rotto – “Broken Bridge”

Casi Clinici

Ponte Rotto – “Broken Bridge”

Dopo l’impianto, è stato installato il primo provvisorio per poter osservare il processo di adattamento e verificare se fossero necessarie alcune modifiche. Qualche tempo dopo, la paziente è tornata perché il ponte provvisorio si era rotto tra i denti 12 e 13. Sebbene fosse stato spiegato alla paziente di non esercitare pressioni eccessive sulla parte trattata, la cosa si è rivelata più difficile del previsto.

Dal punto di vista anatomico – due impianti (12 e 13) sono stati impiantati in posizione prossimale, il dente n° 12 ha un volume ridotto e lo sleeve multi-unit e il canale della vite hanno contribuito a indebolirlo ulteriormente. Così, quando la paziente ha morso del cibo, molto duro (nello specifico Mais tostato) , la forza esercitata ha causato la rottura del ponte. Per risolvere questo problema, lo sleeve da 3 mm utilizzato è stato modificato per ridurlo a 1,5 mm e il canale della vite è stato eliminato.

Lo sleeve che è stato integrato nel ponte al posto del dente n° 12 funge ora da vite tappo. Il tappo non ha un canale per la vite e non può essere avvitato al Multi-unit, tuttavia è in grado di supportare le forze verticali. Gli undercut (porzione di dente che si trova tra la sua altezza di contorno e la gengiva) sono stati realizzati con una fresa conica all’interno del ponte per favorire il processo di cementazione dello sleeve. I piccoli undercuts aumentano la conservazione della cementazione. L’uso di uno sleeve da 1,5 mm come vite tappo può essere giustificato da motivi estetici e dal rafforzamento del ponte.

Suggerimento: è più facile tagliare lo zirconio prima della sinterizzazione, perché il materiale è ancora morbido.

Il sistema Multi-unit V-Type viene fornito con una serie di sleeve, dal più piccolo, per i casi più estremi, al più grande, per una migliore cementazione: 1,5 mm, 3,0 mm, 4,0 mm, 6,0 mm. Tutti gli sleeve sono identificati da un colore diverso in base all’altezza, per facilitare il lavoro e per riconoscere gli sleeve più velocemente. In questo caso, per un miglior risultato, è stato utilizzato lo sleeve più piccolo da 1,5 mm per il sistema Multi-unit V-Type

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Restauro su multi-unit in mancanza di spazio

Casi Clinici

Restauro su multi-unit in mancanza di spazio

Caso Clinico

Paziente sulla quarantina, con i denti consumati.

Si è scelto di eseguire un restauro dei due denti frontali su Multi-unit. C’è una mancanza di spazio interocclusale a causa dell’usura dei denti.

Anche quando si utilizza l’altezza più bassa disponibile per i Multi-unit, ci sono ancora solo 3,5 mm per il restauro.

Il sistema Multi-unit V-Type viene fornito con una serie di sleeve, dal più piccolo, per i casi più estremi, al più grande, per una migliore cementazione: 1,5 mm, 3,0 mm, 4,0 mm, 6,0 mm. Tutti gli sleeve sono identificati da un colore diverso in base all’altezza, per facilitare il lavoro e per riconoscere gli sleeve più velocemente. In questo caso, a causa della mancanza di spazio, è stato utilizzato lo sleeve più piccolo da 3 mm per il sistema Multi-unit V-Type.

Le impronte sono state prese utilizzando lo scanner intraorale e gli abutment Multi-unit da impronta V-type.

Il ponte è stato realizzato utilizzando il Multi-unit più piccolo disponibile (0,5 mm) e uno sleeve ridotto a 3,0 mm. Un restauro con fissaggio a vite che è possibile eseguire solo utilizzando il sistema Multi-unit di X-Gate.

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Restauro provvisorio su ponte Maryland con t-base, e restauro su multi-unit

Casi Clinici

Restauro provvisorio su ponte Maryland con t-base, e restauro su multi-unit

Caso Clinico

Paziente di 74 anni, quattro denti frontali con tartaro, mobili e con tasche. I denti devono essere estratti.

Come si vede nell’immagine sopra, il paziente ha anche 2 corone su impianti.

Prima di procedere alle estrazioni, è stato realizzato un ponte Maryland in PMMA fissato agli impianti con Ti-Basi.

I T-Base fungono da connettore tra l’impianto e il restauro, consentendo la massima personalizzazione delle soluzioni con l’ausilio di CAM\CAD, i migliori risultati e la massima precisione.

I denti sono stati estratti, sono stati inseriti due impianti al posto dei denti estratti.

Dopo il posizionamento degli impianti, agli impianti posteriori è stato fissato un ponte Maryland.

Il ponte è stato lucidato e adattato.

Dopo sei mesi, il ponte del Maryland è stato rimosso insieme alle viti di guarigione.

Dopo la rimozione delle viti di guarigione, è stata misurata l’altezza della gengiva.

Sono stati collocati due Multi-unit, selezionati sulla base dell’altezza della gengiva.

Gli abutment da impronta sono stati posizionati sopra i multi-unit e gli impianti.

Abutment da impronta a livello di impianto vs abutment da impronta a livello di Multi-unit.

Le vecchie corone dei molari erano in buone condizioni, si è scelto di usarle invece di realizzarne di nuove. Per gli impianti anteriori è stato realizzato un nuovo ponte in PMMA.

Le vecchie corone e il nuovo ponte a quattro elementi in PMMA inseriti in bocca.

Il vecchio ponte Maryland dopo 6 mesi in bocca.

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Estrazione di denti e procedura a carico immediato

Casi Clinici

Estrazione di denti e procedura a carico immediato

Caso Clinico

Il paziente, sulla cinquantina, aveva perso i denti. Subito dopo l’estrazione, è stato effettuato l’impianto e sono state scelti i diversi sistemi Multi-unit. I sistemi Multi-unit sono state scelti in modo che i canali delle viti fossero paralleli e in direzione occlusale. Il Multi-unit angolato è dotato di un supporto che aiuta a prevedere l’angolazione del futuro canale della vite.

Subito dopo l’assemblaggio dei Multi-unit, gli scan body sono stati montati sui Multi-unit.

Per i Multi-unit dritti, sono stati scelti i Multi-unit V-Type, mentre per gli angolati i D-Type.

Il V-type ha un cono più piccolo e l’esagono è all’interno del multi-unit, un’opzione più adatta quando non c’è abbastanza spazio interocclusale e che dà più spessore allo zirconio e, dunque, rinforza la corona.

Il D-type ha un cono più grande e una versione angolata che ha lo stesso sleeve.

Dopo la presa dell’impronta, è stato modellato un ponte con l’ausilio di Exocad.

Conclusioni

È stato realizzato un ponte provvisorio in PMMA. I diversi sleeve sono stati cementati sia per il V-type che per il D-type.

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Carico immediato su incisivi inferiori

Casi Clinici

Carico immediato su incisivi inferiori

La paziente, sulla quarantina, lamentava un problema di alitosi.

I denti 32, 31, 41 e 42 presentavano parodontite con tasche profonde e mobilità, che hanno reso necessarie le estrazioni, motivo per cui è stato scelto il carico immediato.

Inoltre, il dente 21 dell’arcata superiore era visibilmente usurato, così come era visibile la zona prossimale-incisale tra i denti 32 e 31, tipici segnali di una passione smoderata per cibi duri da triturare come semi di girasole, mais tostato ecc….

Estrazione, procedura di impianto e scelta dei multi-unit più adatti al caso.

Montaggio del ponte provvisorio a carico immediato. Una volta completato il processo di guarigione, le gengive di solito assumono la forma del ponte provvisorio, se questo viene eseguito correttamente. Quindi, dopo tale periodo, di solito non è necessario modificare nulla ed è molto più semplice procedere al passaggio successivo. Dal momento che si è optato per il carico immediato, le corone non sono in occlusione, al fine di ridurre la pressione esercitata sugli impianti.

Quando si esegue il carico immediato e in presenza di abitutudini particolari alimentari, i medici devono informare adeguatamente i pazienti

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Carico immediato su Abutment Multi-Unit

Casi Clinici

Carico immediato su Abutment Multi-Unit

Paziente sulla cinquantina. La perdita di tutti i denti mascellari è dovuta al fatto che il paziente non si è occupato della propria igiene dentale per diverso tempo. Il paziente si è presentato dopo che il dente 21 (8) si è rotto ed è caduto. Nella prima fase, è stato eseguito un restauro dell’arcata superiore – sono state effettuate estrazioni sull’arcata superiore, sono stati inseriti gli impianti e sono stati scelti i multi-unit più adatti. Per la zona anteriore sono stati scelti quattro multi-unit angolati. Come si può vedere, i canali della vite dopo la correzione sono paralleli e orientati sul piano occlusale. Il supporto del multi-unit aiuta a prevedere l’angolazione del futuro canale della vite. Ogni multi-unit angolato è dotato di tale supporto.

Il posizionamento parallelo del canale della vite dopo la correzione dell’angolo.

Inserimento dello Scanbody e presa delle impronte

Valutazione

Il V-type ha un cono più piccolo e l’esagono è all’interno del multi-unit, un’opzione più adatta quando non c’è abbastanza spazio interocclusale e che dà più spessore allo zirconio e, dunque, rinforza la corona. Il D-type ha un cono più grande e una versione angolata con lo stesso sleeve.

Per conoscere la VDO (Vertical Dimension of Occlusion) al paziente sono state prese le impronte due volte: la prima volta prima delle estrazioni e la seconda con gli abutment da impronta.

La seconda impronta è stata posizionata sopra la prima.

È stato progettato e realizzato un ponte provvisorio in PMMA. I diversi sleeve sono stati cementati sia per il V-type che per il D-type

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Utilizzo di un impianto posizionato in modo errato, utilizzando il multi-unit v-type e lo sleeve da 1,5 mm

Casi Clinici

Utilizzo Di Un Impianto Posizionato In Modo Errato, Utilizzando Il Multi-Unit V-Type E Lo Sleeve Da 1,5 Mm

In questo caso dimostriamo come abbiamo eseguito il carico immediato e ridotto la pressione eccessiva esercitata sugli impianti.

Caso clinico

Il paziente, sull’ottantina, è arrivato con denti rotti e un ponte in composito rotto, il ponte ha cambiato colore nel corso degli anni in prossimità della rottura. Anche il ponte inferiore è stato sostituito; la funzionalità, in questo caso, era più importante dell’estetica. E’ stato inoltre eseguito il bite lifting.

Le arcate dentali senza il ponte rotto.

I vecchi Multi-unit sono stati sostituiti da nuovi Multi-unit ad altezze diverse.

Le impronte delle arcate dentali sono state rilevate tramite scanner intraorale.

Il nuovo ponte provvisorio con i nuovi sleeve.

Analisi

Il multi-unit angolato non sarebbe adatto perché l’impianto è obsoleto. Le opzioni disponibili erano: la rimozione dell’impianto con una procedura lunga e un restauro complesso o l’utilizzo del metodo per cui abbiamo optato. I limiti, in questo caso, sono dettati solo dall’età.

La soluzione

Il sistema Multi-unit V-Type viene fornito con una serie di sleeve, dal più piccolo, per i casi più estremi, al più grande, per una migliore cementazione: 1,5 mm, 3,0 mm, 4,0 mm, 6,0 mm. Tutti gli sleeve sono identificati da un colore diverso in base all’altezza, per facilitare il lavoro e per riconoscere gli sleeve più velocemente. In questo caso, per un miglior risultato, è stato utilizzato lo sleeve più piccolo da 1,5 mm disponibile per il sistema Multi-unit V-Type.

Assemblaggio del ponte superiore e inferiore.

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

Ponte provvisorio “altalena” su base in titanio

Casi Clinici

Ponte provvisorio “altalena” su base in titanio

Caso clinico

Il paziente ha 74 anni.

Gli incisivi dell’arcata inferiore devono essere rimossi, i denti 31, 32, 41 e 42 sono mobili. L’impianto a carico immediato è sconsigliato, si prevedono problemi con le protesi provvisorie. Sui denti 36 e 46, corone singole con fissaggio a vite.

Prima Fase

Nella prima fase, sono state svitate le corone dei denti 36 e 46, per essere poi riposizionate dopo la fine del trattamento.

Seconda Fase

La seconda fase consiste nell’installare uno Scanbody sugli impianti del paziente precedentemente installati e nel prendere le impronte (l’impronta può essere presa con i transfer) dell’arcata per realizzare un ponte provvisorio con supporto su 2 impianti, tenendo conto della rimozione degli incisivi inferiori.

Terza Fase

La terza fase è quella del fissaggio.

Valutazione

Ecco il risultato dopo aver rimosso 4 incisivi e installato un ponte temporaneo.

Dopo l’installazione degli impianti al 31° e 42°, l’altezza delle gengive è di 3 mm e 2 mm

Quarta fase

Durante la quarta fase, sono stati inseriti i multi-unit del caso. Il colore del cono del sistema multi-unit XGate indica l’altezza

Ecco come appaiono le gengive dopo l’osteointegrazione con modellatori (shaper) installati sui multi-unit.

Quinta fase

La quinta fase consiste nel realizzare un ponte permanente, rimuovere le viti di guarigione e installare gli Scanbody su impianti e sleeves multi-unit per prendere le impronte (o prendere le impronte tramite transfer).

Ecco il nuovo ponte provvisorio sugli incisivi con gli sleeves fissati.

Sesta fase

Nella sesta fase, le vecchie corone dei molari sono state riportate nella posizione originale come prima dell’inizio del trattamento.

Adesso si può procedere al restauro permanente.

Nuovo ponte di facile realizzazione grazie al sistema di fissaggio a vite

Casi Clinici

Nuovo ponte di facile realizzazione grazie al sistema di fissaggio a vite

In questo caso dimostriamo come abbiamo eseguito il carico immediato e ridotto la pressione eccessiva esercitata sugli impianti.

Caso clinico

Paziente donna di 63 anni; il 45° necessita di estrazione e sostituzione della corona. È presente un ponte su quattro impianti con fissaggio a vite (sui denti 48-47-46). La paziente lamentava soprattutto il fatto che il cibo rimanesse incastrato tra le corone. Dopo l’estrazione del 45°, i 4 Multi-unit sono stati accorciati all’altezza minima possibile (0,5 mm). Al posto del vecchio ponte a 4 elementi è stato realizzato un ponte a 5 elementi con un’unica corona a sbalzo. Il nuovo ponte è più comodo del vecchio. Le corone sono all’altezza della gengiva. Non è stato necessario alcun intervento chirurgico aggiuntivo per installare l’impianto.

Come appariva la gengiva dopo l’estrazione del dente rotto e la rimozione del vecchio ponte. 

Poiché il vecchio ponte protesico era con fissaggio a vite, la procedura è stata più semplice e meno traumatica per il paziente. La rimozione del vecchio ponte è stata semplice, i Multi-unit sono stati sostituiti ed è stata presa un’impronta.

Valutazione

Il nuovo ponte così concepito (*con una singola corona a sbalzo) è più lungo e poggia sugli stessi 4 impianti del precedente. Il dottore ha evitato una complessa procedura di incremento osseo. Questo caso mostra come la procedura di restauro possa essere velocizzata e semplificata grazie al sistema di fissaggio a vite.

impianti compatibili

Prodotti utilizzati per questo caso di studio:

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